A fine pagina viene raffigurata una pianta originale del 1775 che evidenzia i fabbricati più importanti e tutte le strade, stradelli e sentieri pubblici presenti nel comune di Pontecchio. In quel periodo il territorio di una parrocchia veniva chiamato Comune. La descrizione inizia dalla parte alta della pianta verso il basso, con al centro l’antica via di Saragozza che dopo il 1820 prenderà il nome di via Porrettana. Rio Secco e Rio Verde delimitano il confine fra Pontecchio e Castel del Vescovo (l’attuale Sasso). Sono passati duecentoquaranta anni e le strade e gli stradelli pubblici sono oggi tutte strade asfaltate con percorsi quasi identici a quelli della pianta. I pubblici stradelli sono oggi le vie: Maranina, Mezzana, Chiù, Montechiaro, Vizzano (strada che nella pianta porta il nome di via Longara), Pontecchio, Celestini, Altopiano Marconi e Moglio.
Elenco delle costruzioni già presenti sulla pianta: La Stella, Mezzana, i Borghetti, Cà dell’Oca, Chiesa di Pontecchio (che ha l’entrata verso la collina, mentre oggi è verso la Porrettana), il Castello di Pontecchio (l’attuale Palazzo Rossi), la Barca (nei pressi dell’attuale ponte di Vizzano), l’Osteria di Pontecchio (in seguito denominata l’Osteria dei Prati dal nome della famiglia che la gestiva. La costruzione fu abbattuta nel 1940 per consentire la costruzione del parcheggio del mausoleo Marconi), la casa del prof. Celestini (la via accanto prenderà anch’essa il suo nome) la villa del signor Marse Barbazza (oggi Villa Altopiano Marconi), la chiesina del Bazzano (nell’attuale Borgonuovo, molto danneggiata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale, poi demolita negli anni ’80, la cappella di Rimonsone (oggi Romensuno nei pressi del confine con Casalecchio). Sulla sinistra, prima del confine con Casalecchio, si evidenzia con il colore verde, senza alcun nome, un lungo viale, già allora alberato da entrambi i lati, che dalla via Saragozza punta verso il fiume Reno, poi svoltando ad angolo retto arriva al Castello di Pontecchio (palazzo Rossi). Di questo grande viale è rimasto solo il tratto che da via Pila arriva al castello e, negli ultimi trecento metri, sono ancora in vita alcuni alberi secolari. Da notare che era già stata costruita la chiesina, a destra, di fronte all’entrata alta del castello e poco più in alto si evidenzia la Barca. Se avete a disposizione una lente di ingrandimento potete osservare che sul fiume Reno, all’altezza dell’attuale ponte di Vizzano, è raffigurata una barca, a conferma che già da quel tempo era possibile traghettare il fiume. (La pianta l’ho trovata in un mercatino e misura cm 70 x 50. Avendo dovuto ridurla, i nomi si leggono con difficoltà anche con una buona vista). Altro aspetto interessante, sempre nello stesso punto c’è disegnata una presa d’acqua di un canale che dal fiume Reno attraversava il castello per poi ritornare subito dopo nel fiume. Già a quell’epoca si utilizzava la forza motrice dell’acqua per far funzionare i mulini, i magli e le segherie presenti nella corte del castello. Con la costruzione della Cartiera del Maglio, il canale verrà poi prolungato. Ultimo particolare interessante a destra del borgo della Stella, a sinistra della strada verso Mezzana, c’è la chiesa di San Nicolò, che fu nei secoli scorsi un antico convento, erede di una importante storia che per ragioni di spazio affronterò in una prossima occasione.
Giuseppe Dall’Olio
Tratto dal periodico del Circolo Filatelico “Guglielmo Marconi”
“Sasso & Dintorni” anno XVII n° 35