
Quello che fu il comune e parrocchia di Iano, oggi frazione di Sasso e unito alla parrocchia di San Leo, sorge a sud ovest del capoluogo comunale. Il territorio fu abitato fin dalla preistoria, come dimostrarono i reperti di età eneolitica trovati in questa zona. A Iano sorse nel Medioevo un castello, che fu costruito sul monte detto il Castellaccio, presso la chiesa; era una costruzione di m. 15×45, con mura dello spessore di un metro e mezzo, che fu abbattuta nell’ottobre del 1323 per ordine del Consiglio Bolognese. Non si conosce la storia del castello i cui resti, descritti alla fine del XVIII secolo, oggi sono totalmente scomparsi.
Fino al XVI secolo, la località si chiamò Agnano o Hagnano, nome di probabile origine romana. Pochissimo si sa della storia di Iano, che ebbe i suoi nobili locali.
Un ricco proprietario fu Aspettato di Giacomo, citato dagli estimi del 1329; nel 1322 Giacomo di Languilla di Iano fu uno dei rettori dello Studio, cioè dell’Università di Bologna, onore certo non piccolo per quei tempi. Alla fine del `700 la parrocchia di Iano, appartenente alla Congregazione di Panico, contava 162 abitanti, mentre oggi il corrispondente territorio di Iano non ne conta che poche decine. La chiesa di Iano è dedicata a San Pietro ed è citata in un elenco nonantolano del 1396 come Ecclesia S. Petri de Hagnano; l’edificio, che fu rifatto col campanile nel 1640, ha di interessante una statua della Madonna del Rosario dello Scandellari e una Via Crucis di Francesco Caroli. Non esiste più invece l’antico oratorio di S. Giovanni del Monazzo, già chiesa parrocchiale nel XIV secolo, che risultava ancora in funzione alla fine del XVIII secolo. A mezzo km a ponente c’è un’antica torre nota come “Torre di Iano”. Il territorio, nel quale sono state trovate varie agate (pietre di quarzo), fra cui alcune viola, contiene molti fossili; due secoli fa fu rinvenuta l’impronta di una grande Pettinite Auricolata, che misurava 34 centimetri per 22. Alla fine del `700 secondo il Calindri il territorio di Iano produceva «poca e non molto buona uva»
Testo tratto dalla PromoGuida
“Benvenuti a Sasso Marconi”
periodico di valorizzazione del territorio
Lo storico Pancaldi, sostiene che il nome della parrocchia derivi dal tempio eretto da Jano, primo Temosfero Etrusco e consacrato a Giano, protettore e custode della città. Dopo gli Etruschi vennero i Romani che costruirono i primi insediamenti nello stesso sito in cui oggi è ubdicata la torre di Iano, imponente complesso che fu costruito nel 1200 in sassi e mattoni e, successivamente, attorno alla torre, ristrutturata nel 1800 senza apporvi sostanziali modifiche, furono costruiti altri edifici.
Nell’anno 1849 la parrocchia e i sui 200 abitanti, erano guidati dal giovane parroco don Medardo Tozzi Fontana e naturalmente la festa del patrono San Pietro si celebra il 29 giugno.
Approfondimenti
Geologia, sismica e suoli