(1) P.L. PERAZZINI, Carena: fantasia o realtà ? Alla ricerca di una città leggendaria, nei libri, nei documenti e sul territorio, in “Al Sàs”, n. 6 (2002), pp. 137-145.
(2) Le chiese di San Pietro e S. Lorenzo di Castel del Vescovo sono ricordate già in un elenco di decime del 1300, il più antico conusciuto. Cfr. P. Sella, La Diocesi di Bologna nel 1300, in “Atti e Memorie R. Deputazione Storia Patria Prov. Romagna”, s. IV, XVIII (1928), p. 135.
(3) L. CASINI (Bazzano, 20 marzo 1876 – Rovigo, 24 aprile 1967).
(4) L. CASINI, Il contado bolognese durante il periodo comunale (secoli XII-XV), pubblicato postumo a cura di M. Fanti e A. Benati, Bologna 1991, pp. 116117.
(5) Nel latino medievale la curtis è l’insieme degli edifici e dei terreni che formano un insediamento rurale. Le curtes spesso sono state i primi nuclei di villaggi, e in molti casi furono fortificate e trasformate in castelli.
(6) Massa: nell’alto Medioevo con questo nome veniva indicato un grande possesso fondiario.
(7) Tutti i documenti papali qui ricordati sono pubblicati integralmente, a cura di M. Fanti e L. Paolini, nel Codice diplomatico della Chiesa Bolognese, Roma 2004. Gerardo III di Gisla, fu vescovo di Bologna dal 1187 al 1198.
(8) Antonio Ivan Pini è invece propenso a credere che Castel del Vescovo sia stata una specie di “villanuova” fondata verso la fine del sec. XII dal Vescovo, così come il comune di Bologna apprestava “borghi franchi” quali, per esempio, Castel S. Pietro, cfr. Storia locale e “ricerca sul campo”: signorie feudali e comunità rurali fra Emilia e Toscana nel medioevo, in “Nuèter”, 43 (1996), p. 36. Il Pini però non conosceva gli studi del Casini e i recenti ritrovamenti archeologici che in qualche maniera testimoniano la probabile preesistenza di un centro abitato.
(9) E bene precisare che nelle carte più antiche il termine “monasteria” è servito a significare varie cose: le case o conventi dei religiosi, le case dei Canonici regolari, la chiesa del monastero, ma anche semplici chiese. (10) P. FOSCHI, Il castello di Brento. Dai Bizantini al Vescovo di Bologna, in “Il Carrobbio”, XVI (1990), pp 166-176.
(11) Gli estimi erano l’equivalente delle nostre denuncie delle imposte. I soggetti dichiaravano i loro beni e la loro resa economica ai fini della tassazione.
(12) P. FOSCHI, Contributo alla storia dei possessi dei vescovi bolognesi nel .medioevo: Castel Vescovo, in «Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le Prov. di Romagna», n.s., vol. XLIX (1998), pp. 361-394. (13) Federico II di Svevia Hohenstaufen (Jesi nelle Marche, 26 dic. 1194 – Fiorentino in Puglia, 13 dic. 1250), Figlio di Enrico VI e di Costanza di re Ruggero di Altavilla. Era nipote di Federico I Barbarossa.
(14) C. GHIRARDACCI, Della Historia di Bologna, parte I, Bologna 1596, p. 130.
(15) Monte Malo: nell’antico Ducato di Benevento alla destra del fiume Miscano nella Valle.
(16) Si tratta del vescovo bolognese Enrico Il della Fratta.
(17) Note sommarie su questo documento, e su quelli seguenti, sono state fornite da MICHELANGELO ABATANTUONO, Le comunità di Sasso Marconi nel medioevo. Frazioni e parrocchie attraverso documenti del periodo medievale, in “Al Sàs”, 7 (2003), pp. 31-41.
(18) Il documento, in latino, è stato pubblicato dal Savioli, Annali bolognesi, doc. DIII, pp. 451-454. Quella qui fornita è invece la sua trascrizione in volgare tratta dal volume del Ghirardacci, op. cit., pp. 130-132.
(19) Micidiale = omicida.
(20) C. GHIRARDACCI, Della Historia…, cit., p. 132. Non sappiamo come finì Baiulano, l’omicida di Castel del Vescovo. Probabilmente venne fatto giustiziare dal Vescovo, il quale era intervenuto non tanto a sua difesa bensì per rivendicare la potestà giudiziale sul suo suddito.
(21) Palmerio, canonico di Santo Agostino da Campagnuola, era stato delegato dal Pontefice per dirimere ogni controversia. (22) C. GHIRARDACCI, Della Historia…, cit., pp. 150-151. (23) Idem, p. 151.
(24) Idem, pp. 151-152.
(25) Idem., pp. 153-154.
(26) S. CALINDRI nel suo, Dizionario corografico, georgico, orittologico, storico ec. ec. ec. della Italia. Montagna e collina del territorio bolognese, parte II, Bologna 1781, p. 232, indica invece il giorno 21 giugno 1233.
(27) C. GHIRARDACCI, Della Historia …, cit., p. 156. (28) S. CALINDRI, Dizionario corografico, cit., pp. 231-233.