Una stella nell’universo automobilistico

raffigura in alto il logo dell’azienda, sotto da sinistra: il pilota italiano Giancarlo Baghetti e l’americano Phil Hill che guideranno l’ATS 100 in 5 Gran Premi ed il portoghese Mario Araujo de Cabral che nel 1964 guiderà la monoposto ATS 100 di Baghetti al Gran Premio d’Italia dopo che erano state fatte alcune modifiche sulla vettura. Sotto l’ATS 100 al debutto in Belgio il 9 giugno 1963. Nelle gare Baghetti ha corso con il n. 27, Phil Hill con i numeri 26 – 24 -16 e
Cabral con il n. 50.
Il 9 giugno 1963, per gli appassionati di gare automobilistiche di Sasso Marconi e dintorni ci fu un importante avvenimento: in Belgio sul circuito di Spa, lʼAts 100 debuttò nel grande circo della Formula 1 con due vetture costruite a Pontecchio Marconi e pilotate da Giancarlo Baghetti e da Phil Hill, questʼultimo era diventato campione del mondo due anni prima con la Ferrari.
Il risultato agonistico fu però deludente, Baghetti si fermò dopo sette giri e Hill allʼundicesimo; dopo 45 anni vale la pena di rispolverare la storia di questa avventura automobilistica.
LʼATS nasce per effetto dei fatti accaduti nellʼottobre 1961, quando, tre personaggi della Ferrari lasciano la casa di Maranello, sono: Romolo Tavoni direttore sportivo, lʼingegner Carlo Chiti e Giotto Bizzarrini. Lʼanno dopo, nel 1962, questi tre personaggi si accordano con il conte Giovanni Volpe di Misurata, il magnate tessile Giorgio Billi e il miliardario sudamericano Jaime Patino e insieme danno vita alla società per azioni “Automobili Turismo e Sport”, con lʼobiettivo di costruire una monoposto per la Formula 1 e vetture stradali. Lʼazienda fu costruita a Pontecchio Marconi nel comune di Sasso, in via 1° Maggio, come piloti per la Formula 1 furono ingaggiati lʼamericano Phil Hill e lʼitaliano Giancarlo Baghetti.
LʼATS 100 ha partecipato a cinque Gran Premi: Belgio, Olanda, Italia, U.S.A. e Messico con scarsi risultati. Il miglior piazzamento fu ottenuto da Hill a Monza con lʼundicesimo posto; va anche ricordato che in Olanda (seconda gara del mondiale di Formula 1) durante le qualifiche Hill si piazzò a soli quattro decimi dalla Ferrari di Scarfiotti. LʼATS 100, aveva un valido motore, ma occorrevano alcune modifiche al telaio e soprattutto mancava quella esperienza che si acquisisce nel tempo.
In seguito, a causa di dissidi interni fra i soci, avvenne la rottura che portò alla mancanza delle condizioni economiche per poter proseguire lʼavventura corse.
Cessò anche la produzione delle belle e potenti automobili da strada marcate ATS. Ne furono costruite due versioni la 2500 G.T. da 210 c.v. e la 2500 G.T.S. da 245 c.v. per un totale di soli 12 esemplari ora molto ricercate da collezionisti di tutto il mondo.
Tratto dal giornale “Il Domani” del 27 marzo 2006

Azienda ATS, Giuseppe Corsini di Pontecchio meccanico e collaudatore dell’ATS mentre lavora nel reparto corse.

Phil Hill al volante dell’ATS 100 precede Jo Bonnier, Trevor Taylor e Chris Amon.
