Sasso Marconi è uno dei comuni iscritti alla “Strada dei Vini e dei Sapori” che dal 1999 è una realtà che rappresenta ben quindici territori, due Parchi Regionali, ventitrè Associazioni e Consorzi ed oltre centocinquanta operatori privati. Di seguito la descrizione dei Vini che potrete assaggiare e comprare sul nostro territorio. Alla pagina “Vino viti e viticoltori della Bologna medioevale” potrete trovare tracce di storia sulle varietà di uva, i metodi per produrlo e dove veniva coltivato il vino di mille anni fa negli scritti di Pier de’ Crescenzi, agronomo bolognese del trecento.
Pignoletto
Descrizione
Il Pignoletto è il nome del vitigno autoctono da cui si ottiene questo vino unico, delizioso ed esclusivo considerato il “RE dei Colli Bolognesi”. Le normative consentono per almeno l’85% l’utilizzo delle uve del vitigno, mentre le restanti devono provenire da vitigni a bacca bianca non aromatici autorizzate e prodotte solo nel comprensorio Colli Bolognesi. Il vino ha un bel colore giallo paglierino scarico con riflessi verdolini e profumo delicato, fruttato, intenso dei fiori di biancospino, dal sapore secco, armonico, asciutto ed abbastanza persistente; inoltre è fresco di acidità. Viene prodotto in varie vesti: fermo, passito, frizzante a fermentazione naturale, superiore con gradazione alcolica naturale delle uve del 12%. Viene inoltre prodotto nei tipi Spumante metodo Charmat, a rifermentazione termoregolata in autoclave e metodo classico, con minimo 9 mesi di rifermentazione in bottiglia champagnotta con tappo a fungo di sughero. Per coglierne appieno la tipicità si consiglia di degustarlo giovane a temperatura di 8-10°C e stappando al momento.
Cenni storici e geografici:
Di questo vino particolarissimo non esistono precise e certe documentazioni scritte, ma tantissimi riferimenti sapienti e fondati. Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia”, afferma di un vino chiamato “Pino Lieto” che “non è abbastanza dolce per essere buono” e quindi non apprezzato, perché notoriamente gli antichi romani amavano il vino dolcissimo: da tali affermazioni si può dedurre che nell’antichità il Pignoletto era già conosciuto. Il Tanara, nel 1654, col suo trattato “Economia del cittadino in villa”, fa precisi riferimenti ad uve “Pignole” che sono coltivate nelle colline della provincia bolognese, anche se è sempre stato caratterizzato come altro vitigno con ampelografia similare.
Abbinamenti:
Ottimo come aperitivo in quanto fruttato,delicato e leggero, è perfetto con antipasti all’ italiana, di pesce e tigelle, verdure ed uova. È da tutto pasto, ma soprattutto con carni bianche e formaggi freschi che ne valorizzano le caratteristiche.
Il più classico abbinamento è però con i tortellini in brodo: un “marimonio” di autentiche tipicità prettamente bolognesi.
Chardonnay
Descrizione
Questo vino è ottenuto con almeno l’85% di uve Chardonnay ed il restante 15% con uve bianche autorizzate e prodotte nei Colli Bolognesi.
Giallo paglierino scarico, con riflessi verdolini, questo vino ha profumo fine ed elegante, fruttato,caratteristico di mela golden e che ricorda la crosta di pane.
Di sapore secco ed invitante, finissimo e profondo, di mela e fiori di acacia, armonico nel tipo fermo, fresco di acidità nel tipo frizzante. Viene inoltre prodotto nei tipi Spumante metodo Charmat a rifermentazione termo-regolata in autoclave e metodo classico, con minimo 9 mesi di rifermentazione in bottiglia champagnotta con tappo a fungo di sughero.
Per coglierne appieno la tipicità si consiglia di degustarlo giovane o d’annata a temperatura di 8-10°C e stappando al momento.
Cenni storici e geografici:
Vitigno originario della Borgogna e precisamente dalle vicinanze della città di Chardonnay, da cui prende il nome, si è splendidamente acclimatato sulle colline bolognesi che presentano terreni calcarei, argillosi e molto drenati simili a quelli originari.
Abbinamenti:
Delicato e fruttato, èperfetto in ogni momento della giornata: da aperitivo, con minestrone in brodo, verdure e pasteasciutte con intingoli delicati. Qualunque piatto a base di pesce od uova è valorizzato al massimo dall’ abbinamento con questo vino.
Sauvignon
Descrizione
Ottenuto da almeno I’ 85% di uve Sauvignon Blanc ed il restante 15% di uve bianche autorizzate e prodotte nei Colli Bolognesi. Di un bel colore giallo paglierino intenso, questo vino ha profumo delicato e caratteristico. Al palato secco, pieno, asciutto, ben strutturato ed armonico; inoltre è caldo di alcool. Si produce sia fermo, frizzante a fermentazione naturale e, nel tipo superiore con uve aventi gradazione alcolica naturale minima del 12%. Servire a 8-10° C, entro due anni d’invecchiamento, stappando al momento.
Cenni storici e geografici:
Importato nel secolo scorso dalla Francia e più precisamente dalla regione della Gironda nel Bordolese, ha trovato nei terreni del comprensorio le condizioni ideali e favorevoli per la sua diffusione.
Abbinamenti:
Ottimo a tutto pasto in quanto corposo, strutturato ed alcolico, con antipasti all’ italiana; perfetto con passatelli e tortellini in brodo, così come con tortelloni di ricotta ed alle erbette. Splendido con pesce fritto, in umido e con le grigliate.
Pinot Bianco
Descrizione
Questo vino è ottenuto da almeno l’85% di uve di Pinot Bianco ed il restante 15% di uve bianche non aromatiche. Il vino è di colore giallo paglierino intenso, profumato e caratteristico: ha sapore secco, asciutto, morbido, caldo di alcool e leggera vena aromatica. Viene prodotto nei tipi: Frizzante a fermentazione naturale, Spumante metodo Charmat a rifermentazione termoregolata in autoclave e metodo classico, con minimo 9 mesi di rifermentazione in bottiglia champagnotta con tappo a fungo di sughero.
Per coglierne appieno la tipicità si consiglia di degustarlo giovane a temperatura di 8-10° C. e stappando al momento ed entro due anni dall’annata.
Cenni storici e geografici:
La classificazione del Pinot è molto complessa e si perde nella notte dei tempi, poichè recenti ricerche scientifiche ne hanno datati alcuni tipi al 3500-4000 a.C. Molti tipi derivano seminazioni naturali e successivamente migliorate da selezioni clonali.
Abbinamenti:
Fine e superbo, questo vino è perfetto come aperitivo, con stuzzichini ed antipasti di pesce; le carni bianche, il pesce ed i formaggi dolci ne valorizzano la tipicità.
Barbera
Descrizione
Ottenuto con uve Barbera all’85% ed un massimo del 15% di uve nere autorizzate e coltivate nel comprensorio Colli Bolognesi.
È di colore rosso rubino, tendente al violaceo, con odore fine e caratteristico, sapore asciutto, corposo, armonico, giustamente tannico. La gradazione alcolica minima è 11-12% a seconda delle sottozone. Esiste anche la tipologia Riserva a gradazione minima del 12,5% ed invecchiamento di 3 anni a decorrere dal 1 °novembre dell’anno di produzione. Va servito a 18°C.
Cenni storici e geografici:
II vitigno Barbera è considerato tra quelli a maggiore diffusione in Italia, anche se è relativamente giovane (se ne ha notizia dalla fine del `700).
L’origine è ignota, ma tutto fa ritenere che provenga dalle terre del Monferrato, poiché lo stesso Gallesio nella sua “Pomona Italia” del 1839, lo denominò “Vitis Vinifera Montisferratensis”.
Abbinamenti:
Se giovane, il barbera è ottimo con bolliti di maiale, le carni in genere, stufati e cacciagione. Invecchiato è ideale con agnello, capretto, anitra e selvaggina.
Merlot
Descrizione
Prodotto con almeno l’85% di uve dell’omonimo vitigno, mentre il 15% restante viene da uve nere autorizzate e coltivate solo nel comprensorio Colli Bolognesi. Viene prodotto solo nel tipo fermo. È un vino con grandi potenzialità di sapori e finezza, rosso rubino con riflessi violacei, dal profumo delicato caratteristico e tipico con leggera tipica sfumatura erbacea. Al palato è secco, morbido, sapido, pieno e caldo di alcol. Servito alla temperatura di 16-18°C. in calici abbastanza ampi è superbo.
Cenni storici e geografici:
Il vitigno proviene dal sud-ovest della Francia, il Bordolese e precisamente dal circondario della Gironda. Le prime notizie di coltivazione sono della fine dell’Ottocento.
Abbinamenti:
A tavola è perfetto con lasagne, cannelloni, tagliatelle e minestre in brodo; insuperabile con i bolliti, grigliate e spiedini di carni bianche o rosse, cacciagione leggera e funghi. Se invecchiato di 3-4 anni è impareggiabile con formaggi stagionati o come vino da meditazione.
Cabernet Sauvignon
Descrizione
Questo vino è prodotto con almeno l’85% di uve dell’omonimo vitigno, mentre il 15% restante viene da uve a bacca rossa autorizzate e prodotte solo nel comprensorio Colli Bolognesi.
È un vino tipico e caratteristico di elevata qualità e classe. In gioventù ha colore rosso rubino, mentre tende al granato se invecchiato. Dai carratteristici sentori di erba e terra, il profumo è persistente ed abbastanza intenso, mentre al palato è secco, di corpo, caldo di alcol, giustamente tannico, erbaceo ed abbastanza fine.
Prodotto nella sola versione ferma, dopo tre anni di invecchiamento e con gradazione alcolica minima del 12% diventa Riserva.
Va servito a 18°C in ampi calici, stappando un’ora prima.
Cenni storici e geografici:
Il vitigno proviene dal sud-ovest della Francia, il Bordolese e precisamente dal circondario della Gironda e fu importato in Italia alla fine dell’Ottocento.
Abbinamenti:
Da tutto pasto, il “mariage” è perfetto con cacciagione e selvaggina più impegnativa: lepre, cinghiale,capriolo e cervo. Superbo con carni rosse e carrè di maiale, brasati e carni glassate. Con formaggi stagionati risaltano caratteristiche tra le più delicate e fini e, se invecchiato di qualche anno il vino è perfetto da meditazione.
Bianco
Descrizione
È ottenuto da uve Albana per il 60-80% e per il restante 40-20% da uve di Trebbiano romagnolo prodotte nei Colli Bolognesi.
Il vino ha un bel colore giallo paglierino dorato, profumo delicato, gradevole e tipico dell’Albana. Al palato è abboccato, asciutto, caldo, leggermente fruttato nel tipo fermo, mentre nel frizzante è anche piacevolmente fresco di acidità.
Va degustato fresco a 10°C, entro 2 anni di invecchiamento.
Cenni storici e geografici:
L’ Albana si trova già ricordato nel trattato “Liber commodorum ruralium” del 1303 di Pier de’ Crescenzi, mentre il Tanara nel 1654 ne sottolineava i pregi e le diversità riscontrate a seconda delle zone di produzione. E’ stato il primo vino bianco ad ottenere la DOCG nel 1987.
Il trebbiano romagnolo, già coltivato nell’antichità, è citato da Plinio il Vecchio nel trattato “Naturalis Historia”. Il “Trebulanus” ha trovato nei secoli in Romagna la zona migliore per produttività e qualità.
Abbinamenti:
Questo vino fine e molto gradevole valorizza al meglio antipasti di pesce, risotti e pastasciutte, salumi, carni bianche e grigliate di pesce.
Rassegna tratta dal periodico pubblicato da circolo filatelico “Guglielmo Marconi” Sasso & Dintorni n.20
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