Finita la guerra, la distruzione dei beni urbani fu calcolata nel 76%. Ingenti danni subì l’agricoltura, unica fonte economica del paese, mentre totale fu la distruzione del patrimonio zootecnico. Pesante fu anche la perdita di vite umane; 28 persero la vita in combattimento, 45 per rappresaglie e 82 a causa di bombardamenti, per un totale di 157 persone oltre ad un elevato numero di feriti, anche in modo grave.
La guerra vera finì il 25 Aprile 1945, ma a Sasso si continuerà a morire per altri 14 anni. Sono ben 34 le persone, morte per lo scoppio di mine o altri ordigni inesplosi durante i bombardamenti o abbandonati un po’ ovunque. Per ultimo un ragazzo di soli 9 anni nel 1959.
“Una casa, anche con sacrifici, la si può ricostruire. Una vita umana no”.