In una fredda e nebbiosa notte di Novembre del 1944, una pattuglia composta da quattro partigiani, provenienti da Pontecchio, attraversava il ponte di Vizzano per recarsi alla vicina trattoria a ritirare dei rifornimenti di viveri. Era da poco passata l’una di notte, quando giunti oltre la metà del ponte, a causa del fitto buio, della nebbia e dell’intenso rumore del fiume Reno in piena, la pattuglia partigiana si trovò di fronte a una pattuglia tedesca, accasermata a Palazzo Rossi. Il partigiano che era davanti agli altri e che quindi s’accorse per primo dello sgradito incontro, dopo un breve attimo di smarrimento disse con voce alterata, quasi volesse sfogare un senso di rabbia e di paura che lo permeava: “nein kaputt“, “non uccidere“. Forse erano le sole parole di tedesco che conosceva. “Nein” rispose chi guidava i tedeschi. Entrambe le pattuglie ripresero a camminare per le loro destinazioni, come se non si fossero visti, rispettando la parola data.